Video marketing, combinazione vincente del 2016

Il 2016 è stato considerato “l’anno dei video” sul web, ed ogni strategia di marketing on line non può prescinderne: video per il web, video per i social, pillole video per sostenere i portali di e-commerce. Il video marketing è ormai uno strumento imprescindibile di promozione ed engagement.
I dati lo dimostrano: inserire un video in una landing page può far incrementare la conversion rate dell’80%. Si tratta ormai di un mezzo universale e di grande valore in termini di business. Secondo Animoto, 4 millennials su 5 video-reelutilizzano i video durante le ricerche per farsi un’opinione sui prodotti prima di acquistare. Inoltre, la Cisco ha dichiarato che entro il 2020 lo streaming e il download dei video cresceranno dell’80% nel traffico internet dei consumatori. Il marketing, non solo B2C ma anche B2B, può quindi trarre notevoli e comprovati benefici da una buona strategia video.

Nel 2016 i video sono stati i contenuti che hanno registrato in assoluto la maggiore crescita. Inserirli all’interno della propria strategia di marketing online può incidere di molto sui risultati finali, ecco perché l’87% dei marketers li utilizza già. Inoltre, con i video risulta incredibilmente più semplice creare engagement, connettere in modo coinvolgente potenziali clienti con i brand e spingere alla condivisione.

Una buona strategia video può essere un ottimo supporto per raccontare l’azienda, ma anche per migliorare la relazione con il cliente, creare fiducia, convertire i buyers ed educare i consumatori. Nonostante si renda indispensabile non rinunciare alla qualità, c’è da dire che i costi non sono necessariamente proibitivi. Ci sono infatti diversi tipi di contenuti video facilmente realizzabili con budget non troppo alti e in tempi stretti.

Inutile negare che anche i social media hanno ormai un ruolo fondamentale per il video marketing.
I video creati su Facebook, ad esempio, vengono favoriti nel newsfeed e pare che su questo social network vengano visionati ben 100 milioni di ore video al giorno. Inoltre, i recenti video 360° introdotti da Facebook hanno aperto altre nuove opportunità di coinvolgimento. Justin Osofsky, vicepresidente di Facebook per le media partnership, ha affermato addirittura che nei prossimi 5 anni i classici post di Facebook potrebbero essere del tutto sostituiti dai video. E come non citare Facebook Live? Quest’ultimo strumento permette di relazionarsi in modo davvero semplice e immediato con gli utenti e di coinvolgerli molto di più, generando una quantità di commenti dieci volte superiore rispetto ai video normali.

Per ciò che concerne invece YouTube, il tempo medio di fruizione è del 50% in più dal 2014. Su Instagram il tempo dedicato a guardare contenuti video è cresciuto più del 40% negli ultimi sei mesi. E anche su Snapchat molti brand hanno già iniziato a sperimentare i video verticali, ottenendo un’esperienza più coinvolgente. Periscope invece è la piattaforma più utilizzata per il live streaming e lo storytelling.

Diversi studi hanno messo in luce che anche nell’email marketing i contenuti video hanno un impatto indiscutibile sull’incremento del CTR (+50%) e sulla customer loyalty (+35%). Pare che la sola parola “video” inserita nell’oggetto dell’e-mail porti ad un +19% dell’open rate.

Perché i video hanno questa capacità di coinvolgimento?
Prima di tutto per il loro approccio diretto. E poi perché sempre più spesso il consumatore odierno vuole vedere i prodotti “in azione”, non ha tempo né voglia di soffermarsi a leggere lunghe descrizioni testuali. Un video rende tutto chiaro in pochi minuti e semplifica le decisioni di acquisto, oltre ad incrementare il livello di fiducia nei confronti degli acquisti online. Molti consumatori non si fidano ancora del tutto dell’e-commerce, però la situazione cambia quando intervengono i video, a cui anche i consumatori più scettici rispondono positivamente, diventando spesso persino consumatori fedeli. Non va trascurato il fatto che un video abbia la capacità di fissare maggiormente nella mente dell’utente un prodotto e riesca perciò più facilmente a spingerlo all’acquisto.

Un buon video creato dalla sinergia di una visione strategica, grande creatività e conoscenza della psicologia del target di riferimento può portare a risultati davvero incredibili. Il 90% dell’utenza considera i video di prodotto fondamentali nel processo di decisione di acquisto e proprio grazie al video marketing si avvicina all’azienda e alla sua offerta. Questo vale anche per il B2B, in cui il 50% dei buyers cerca maggiori informazioni dopo aver visionato video su prodotti e servizi e il 65% di loro, per farlo, si sposta sul sito web aziendale, mentre il 39% contatta direttamente un venditore. Anche nel B2B, dunque, il video marketing registra un grande successo: il 73% delle aziende che utilizzano campagne video ha registrato un ROI positivo.

Non tutti i consumatori si lasciano coinvolgere dai video allo stesso modo, i Millennials restano però i più grandi fruitori di immagini in movimento sul web. È ormai noto che gli utenti dai 13 ai 24 anni guardano più YouTube che Tv. L’85% dei giovani adulti guarda video su Youtube, il 66% su Netflix, il 62% in Tv e il 53% su Facebook.

Un esempio internazionale di campagna social video di successo è quella di Inglorious Fruit and Vegetables. La catena di supermercati francese Intermarché ha lanciato una campagna video basata sul fatto che il 40% della frutta e verdura venisse buttato perché all’apparenza non perfetta. Con questa campagna video il retailer ha lanciato l’idea di dedicare uno spazio apposito nei punti vendita in cui poter acquistare frutta e verdura di questo tipo con uno sconto del 30%. Il risultato è stato subito evidente: 1,2 tonnellate  di prodotti per negozio sono state vendute già nei primi due giorni.

Solo un esempio tra i tanti che potremmo fare per dimostrare la potenza del video marketing, la vera rivelazione di questo 2016. Il marketing diventa sempre più visual e non dimentichiamo che le previsioni nel campo prospettano un web sempre più affollato di contenuti video. Secondo le previsioni, entro il 2019 l’80% del traffico internet sarà dedicato ai video. Video che avranno necessità di un supporto strategico e creativo per spiccare tra i tanti e della spinta dei social per essere indirizzati al giusto target. Questa smisurata fruizione dei video non è solo un trend del momento, riflette piuttosto un importante mutamento nell’atteggiamento degli utenti-consumatori. Iniziare quindi a prendere dimestichezza in questo momento con il video-storytelling in un approccio strategico e con la relativa misurazione di risultati e performance, assicurerà una confidenza con il mezzo necessaria e imprescindibile tra pochi anni.

(Fonte: Axelero)

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Ordini professionali e comunicazione: il futuro è già iniziato

Ordini professionali, associazioni di categoria, enti datoriali: la comunicazione cambia, e tocca rivoluzionale logiche, mezzi, strategie per affermare e valorizzare la credibilità e l’autorevolezza della categoria, le attività di ricerca svolte, o semplicemente per aggregare, informare e radicare l’importanza del “mestiere”, la valenza della categoria.
Comunicazione ordini professionali2La comunicazione è un vantaggio competitivo anche per gli Ordini e le associazioni di categoria, non solo per le aziende e gli studi professionali più qualificati: non è un optional, ma un elemento strategico per tutte quelle attività che vivono di “relazioni” con il mondo esterno.

Ma come per qualsiasi azienda, anche per gli ordini professionali e le associazioni di categoria, occorre una pianificazione consapevole del percorso di comunicazione, evitando improvvisazioni e – appunto – il ricorso a strumentazioni e metodologie antiquate, superate e inefficaci.

Mai come ora è in gioco la capacità di legittimare il ruolo, la funzione sociale non solo in termini di visibilità e prestigio nei confronti di un’utenza sempre più attenta ed esigente, ma anche in termini di “credibilità” verso un mercato del lavoro che richiede profili professionali e servizi sempre più avanzati e “accessibili”. È importante quindi – per gli Ordini professionali come per ale aziende – rivolgersi ad operatori capaci di utilizzare tutte le leve della comunicazione, e non solo strumenti classici come l’ufficio stampa o la pubblicità.

Una pianificazione efficace oggi deve guardare a servizi integrati di comunicazione per trasmettere all’esterno il proprio impegno, le strategie associative, i servizi offerti.

L’ufficio stampa tradizionale e le classiche inserzioni pubblicitarie non bastano più. E costano, tanto più in rapporto ai risultati conseguiti. Tocca una difficile quadratura del cerchio: contenere e ottimizzare gli investimenti in comunicazione, implementando l’efficacia delle azioni.

È possibile con un piano di comunicazione realmente “integrato”, che abbracci una pluralità di canali e di mezzi, interagendo e ponendosi anche a servizio dei media, oltre che dell’utenza e degli associati.

La strategia della IPSE prevede – tra le altre cose – un service video-fotografico di supporto alla comunicazione tradizionale, con la possibilità per i media di “scaricare” il materiale via web risparmiando sui costi di produzione, ma anche la realizzazione di servizi informativi video da pubblicare su siti web e canali social istituzionali, fino alla diretta streaming degli eventi di particolare rilevanza.

La IPSE è in grado di realizzare ex novo o restyling di siti e portali web per sposare al meglio l’interazione con tutti i canali social e la pubblicazione dei web e social video che, lo dicono più fonti (basti citare Google e Facebook), sono il futuro della comunicazione on line.

Con il supporto della IPSE qualsiasi sito può trasformarsi – con investimenti contenuti – in una web-tv, in grado di garantire servizi informativi specifici, tecnici e qualificati, ma anche di erogare formazione online per l’erogazione di crediti formativi, sfruttando tecnologie estremamente innovative.

L’investimento complessivo, spesso, è inferiore al costo di un addetto stampa “tradizionale”.

Per dettagli e quantificazioni precise – ovviamente senza impegno alcuno – in funzione delle specifiche esigenze di comunicazione, basta un contatto (info@ipseonline.it; 089 9850096) e un appuntamento.